È possibile compiere oggi un viaggio intorno al mondo con una moto elettrica? Roman Nedielka ci è riuscito. Questa è la sua storia

E.round the World! è il nome del rivoluzionario itinerario intorno al mondo che Roman Nedielka ha intrapreso in solitaria con una moto elettrica – partendo dall’Indonesia e toccando 20 nazioni in un anno di viaggio- senza alcun veicolo di supporto o team, ed è stato il primo al mondo a farlo. Il suo obiettivo era dimostrare che la moto elettrica può superare le aspettative, le false credenze e ispirare una nuova generazione di appassionati.

Il percorso, 20 nazioni e un anno di viaggio

Nasce l’idea.

“Ho sempre avuto uno spirito avventuroso e ammirazione per le nuove tecnologie. Così, quando ho sentito parlare di moto elettriche ero impaziente di provarle ed è stato rivoluzionario. Non avevo mai avuto una moto prima e ho dovuto ottenere la patente di guida, sostenendo l’esame ma con una moto a combustione. È stato allora che ho compreso davvero la superiorità delle moto elettriche: tutto quel rumore, i continui cambi di marcia e le vibrazioni sono forse ciò a cui i tradizionali motociclisti sono abituati, ma per me erano solo il segnale di quanto spesso l’evoluzione si scontri con lo status quo, nonostante la superiorità della novità.

e.round the world di Roman Nedielka
Zero DSR/X, la moto dell’impresa, completamente equipaggiata

Ho anche notato che c’è molta disinformazione sulla facilità d’uso, sulla manutenzione e sulla ricarica. Molti credono ancora che non ci siano abbastanza stazioni di ricarica, anche se in realtà è possibile ricaricare la moto ovunque ci sia una presa elettrica: a casa, al lavoro o nei ristoranti. Iniziai allora a pensare a come sfatare, in modo pratico questi miti sulla complessità della ricarica e sulla maturità tecnologica.

Una ricarica volante in un hotel del Kazakistan

Così è nata l’idea di  E.round the World! Una dimostrazione pratica che avrebbe mostrato la maturità della tecnologia elettrica. Trovai solo un altro progetto simile, ma utilizzava una moto prototipo e un team di supporto. Avrei dovuto compiere il viaggio completamente da solo per dimostrare davvero l’affidabilità delle motociclette elettriche, così definii alcuni principi che avrebbero reso unico il mio viaggio:

  • Non avrei avuto alcuna sponsorizzazione o monetizzazione dei contenuti – dovevo essere completamente autentico
  • Avrei viaggiato completamente in solitaria – per dimostrare davvero la fiducia nella moto elettrica, dovevo affidarmi solo a me stesso, anche nelle aree più remote del pianeta.
  • Avrei fatto un percorso intorno al mondo – ci voleva un’impresa realmente significativa, e la circumnavigazione del globo rappresenta la sfida definitiva per ogni viaggiatore o veicolo.
e.round the world di Roman Nedielka
In Tibet

Cambiai però la moto, la mia precedente Zero FX aveva un’autonomia di soli 100 km e avevo bisogno di un modello più adatto ai lunghi viaggi, così acquistai una DSR/X che poteva garantirmi quasi 300km di percorrenza prima della ricarica

Partenza da Jakarta – Luglio 2023

Con in mano un congedo non retribuito dal lavoro sono partito da Jakarta il 10 luglio 2023. Ero pronto tecnicamente, mentalmente e fisicamente, anche perchè avevo già avuto un’esperienza di lunga percorrenza viaggiando per 1.600 km da Jakarta a Bali con la mia Zero FX e con ricariche almeno ogni 100km. La pianificazione era fondamentale ma con la DSR/X sarebbe stato senz’altro meglio, purtroppo però non avevo avuto il tempo di testarla adeguatamente: l’importazione e l’immatricolazione in Indonesia avevano richiesto tempi lunghissimi. Avevo potuto percorrere solo 500 km ed era arrivato il momento di partire.

e.round the world di Roman Nedielka
Indonesia – West Sumbawa

Dopo aver attraversato la Malesia e proseguito in Thailandia, ho dovuto affrontare la stagione delle piogge, ormai al suo picco, e per le successive 4 settimane ho viaggiato sotto la pioggia ogni giorno, attraversando tutta la Thailandia, il Laos e il sud e centro della Cina. La preoccupazione per il rischio acqua veniva rapidamente sostituita dalla fiducia: anche l’esposizione quotidiana alla pioggia e alle strade fangose (specialmente in Laos) non erano un problema.

e.round the world di Roman Nedielka
Cina, nel Deserto dei Gobi
e.round the world di Roman Nedielka
Cina, ai piedi della Grande Muraglia

In Cina ho visto la mia visione concretizzarsi: le motociclette a combustione interna erano vietate nelle città e tutte le moto erano elettriche. Che impatto positivo sulla vivibilità urbana! La Cina mi ha affascinato con la sua storia ed è senza dubbio il paese più avanzato nell’e-mobility che ho incontrato.

Dopo la Cina sono entrato in Kazakistan, famoso per le lunghe distanze, tra deserti e steppe senza alcuna forma di civiltà. Con un’adeguata pianificazione, riuscivo a superare tratti di oltre 200 km di strade dissestate senza segnale telefonico, senza civiltà e, ovviamente, senza fonti di energia. Questo Paese è stata una sfida estrema per una moto elettrica.

Zero DSRX protagonista del e.round the World
Kazakistan, la moschea di Aktobe
Zero DSRX protagonista del e.round the World
Sulle piste dell’Asia Centrale

Nonostante le dure condizioni naturali e le sfide burocratiche alla frontiera, ho trovato l’inaspettata calorosità della sua gente. L’ospitalità dei kazaki spiccava: mi accoglievano curiosi nelle loro case per farmi ricaricare la moto e mi offrivano un assaggio della loro cultura e cucina. Dopo il Kazakistan, un trasferimento marittimo attraverso il Mar Caspio mi ha portato verso l’Europa.

Una ricarica “casalinga

In Europa e negli USA

Attraversare l’Europa è stato facilissimo grazie all’eccellente infrastruttura di ricarica: riuscivo a ricaricare rapidamente e coprire anche 500 km al giorno. Mi sono preso qualche giorno di sosta nel mio paese natale, la Slovacchia, ed è stato surreale: ero sempre andato lì in aereo dall’Indonesia, ma questa volta ero arrivato in moto elettrica!

Zero DSRX protagonista del e.round the World
Ricarica in Turchia

In seguito ho raggiunto Londra, da dove ho spedito la mia moto a New York. Questo processo, che avevo pianificato in 5 giorni, ha richiesto invece 3 settimane. Gli adempimenti includevano l’ottenimento di esenzioni dalle normative sulle emissioni, nonostante la mia moto non producesse emissioni. Negli USA, la scarsa infrastruttura di ricarica e le app obsolete dei gestori di stazioni di ricarica confermavano che il Paese era meno maturo sotto il profilo della mobilità elettrica.

Zero DSRX protagonista del e.round the World
USA, anche sulla neve

A causa dei ritardi doganali e amministrativi, mi sono ritrovato a viaggiare negli USA in pieno inverno, finendo per guidare sotto la neve e il gelo ed è stata un’ulteriore prova della resistenza della moto (e della mia). Dopo mesi nei climi tropicali, non ero preparato e per rispettare il mio programma negli USA, dovevo guidare 6-7 ore ogni giorno, con qualsiasi condizione atmosferica.

Zero DSRX protagonista del e.round the World
USA, dai canyon dell’Arizona
…alle sabbie del New Mexico

Aspettando che la dogana liberasse la mia moto per la spedizione verso l’Australia, ho visitato la sede di Zero Motorcycles in California. Non abbiamo alcun rapporto formale o informale, ma apprezzo molto i loro prodotti. È stato fantastico vedere dove e come vengono costruite le moto.

In Australia

L’Australia è stato un cambio gradito dopo il freddo degli USA. Nell’estate australiana, ho riacquistato circa il 5% di autonomia grazie alle temperature molto più elevate. Ho attraversato l’outback affrontando un tratto di 270 km senza alcuna forma di civiltà, senza elettricità né segnale telefonico, e ci sono riuscito senza alcun problema, con ancora il 37% di batteria residua.

Australia, Uluru
Zero DSRX protagonista del e.round the World
Australia, Sydney

Sono arrivato poi fino a Uluru, diventando il primo motociclista in elettrico a farlo! La comunità di EV in Australia è stata fantastica e il mio progetto è apparso  anche sui telegiornali nazionali. Dall’’Australia la moto è partita via nave per Timor Est, sull’isola che confina via terra con l’Indonesia. Dopo tre settimane chiusa nel container, la moto era perfetta e di nuovo pronta a partire.

Nelle spedizioni la moto elettrica non richiede particolari accorgimenti

La gioia del rientro in Indonesia – Luglio 2024

Dopo aver percorso più di 42.000 km sono rientrato in Indonesia completando il primo giro del mondo in solitaria su una moto elettrica. Molti mi hanno detto che sono stato fortunato e in parte è vero. Ma è stato anche merito della chiarezza di obiettivi, della strategia e della disciplina che ho mantenuto in tutto il viaggio.

Indonesia, una stazione di ricarica

Le persone erano sempre molto curiose riguardo alla moto e sorprese nello scoprire che fosse elettrica. Guardandola capivano che era diversa, ma quando dicevo che era elettrica ne rimanevano entusiasti. Anche quando incontravo qualche scettico, la mia esperienza dimostrava il contrario; per esempio in Francia, quando ho raccontato a un gruppo di motards particolarmente scettici di essere arrivato dall’Indonesia…alla fine non sapevano più in che modo controbattere. E questo era proprio uno degli obiettivi del viaggio: dimostrare la maturità delle motociclette elettriche.
In tutto questo, la mia Zero DSR/X è stata una Fedele compagna e non ha mai avuto problemi:

Durante il viaggio:

  • Non sono mai rimasto senza batteria: una buona pianificazione ha reso possibile trovare sempre una presa di corrente, anche in hotel, case private, negozi o stazioni remote.
  • La moto non ha presentato alcun inconveniente e ha richiesto solo le manutenzioni ordinarie: cambio pneumatici, cinghia e pastiglie dei freni ogni 25.000 km.
  • Curiosità: quando mi sono rotto una gamba sono riuscito comunque a proseguire nel viaggio, perché non dovevo usare il cambio e non c’erano vibrazioni che avrebbero disturbato la guarigione: con la gamba ingessata potevo guidare e guarire allo stesso tempo.

Oltre ai chilometri, alle strade sterrate, alla neve e alla sabbia, ecco cosa ha affrontato la moto:

  • Su un traghetto all’aperto per 2 giorni dal Kazakistan all’Azerbaigian
  • In cassa per 2 settimane per il volo Londra-New York
  • In cassa per 3 settimane per il volo Los Angeles-Sydney
  • In container per 3 settimane sulla rotta Darwin-Timor Est (via Singapore)
  • In cassa per 2 settimane per il volo da San Francisco a Jakarta
  • Legata su una barca di legno da Sumatra alla Malesia

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